Quella che ero e quella che sarò

“Quella che ero e quella che sarò”: parla l’autrice
Era febbraio e mi trovavo in auto con alcuni componenti dell’associazione che frequento. In quel viaggio di ritorno da Bologna qualcuno mi parlò di libri e fu da questo discorso che mi fu detto “perché non scrivi un libro?”. La mia storia poteva aiutare miei coetanei a comprendere meglio il senso della vita e fu questo lo spirito che se ne percepiva da quella domanda. All’inizio ci scherzai sopra e lasciai perdere anche il solo pensiero di poter realizzare un libro tutto mio. Non fu così. Dopo molti mesi iniziai a sentire questa idea mia e a settembre incominciai a sentirla forte. Volevo quell’idea realizzata. Così ci provai, come avevo fatto in passato. Stavolta inizia a scrivere e non mi fermai più. Dopo l’otto settembre impiegai due settimane nella stesura del racconto ed un’altra per le correzioni e l’impaginazione. Feci leggere la mia opera al mio vecchio insegnante di italiano delle superiori e feci alcune prove di stampa. Il volume, esile e rappresentativo di me in tutti i sensi, era nato e lo stavo pubblicando da sola. Scoprii che in Italia si poteva essere anche autori indipendenti ed evitare di essere al sevizio di case editrici di dubbia serietà.

Mi registrai dunque presso il sito www.ilmiolibro.it, che è un sito multiservizi, che ti permette di stampare il libro e ti concede di pubblicarlo con ISBN e dunque renderlo reperibile al pubblico. Ne ero entusiasta e la mia emozione sfociò quando tenni il libro tra le mani. La mia prima copia stampata era davvero bellissima e pensai che quello era il libro più bello che avessi mai visto. Quando lo scrissi non mi posi obiettivi ben definiti, ma mi era chiaro che non avrei fatto di certo un capolavoro. Volevo semplicemente raccontare la mia storia, senza troppi fronzoli e senza un linguaggio altolocato.

Ho privilegiato la semplicità e la sintesi che mi appartengono molto. Mi ero cimentata in questo lavoro anche un po’ per mettermi alla prova e testare le mie capacità e ritengo questo libro un esperimento editoriale ben riuscito, seppur esile nelle dimensioni ma non di certo povero nei contenuti e nel messaggio. Ora so che questo libro racchiude in sé speranze e racconta una storia che potrebbe essere utile da un punto di vista sociale ed umano. La mia filosofia oggi è quella di raccontare a molti giovani la mia storia e spero di riuscirci perché le esperienze se sono condivise fanno solo bene: alla mia anima e alla vita di molti altri, un buon motivo per poter essere soddisfatta sempre più di ciò che ho fatto.

 

Marta Pellizzi

 

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